domenica 24 aprile 2011

Le politiche della droga in Europa e l'esperimento portoghese (2001-2011)

La lezione di giovedì sarà dedicata alle politiche della droga in Europa e ai loro effetti sui consumi, sui consumi problematici e sulla criminalità. Ampio spazio sarà dedicato alla discussione del caso portoghese, per certi versi unico nel quadro europeo.

Fonte: http://www.dosenation.com/listing.php?smlid=5978

Nel 2001 il Portogallo approva una legge che non ha eguali in alcun paese europeo o occidentale. Fino a quel momento uso, possesso e acquisto erano puniti con il carcere fino a tre mesi e con una multa. Dal Luglio del 2001, la Legge 30/2000 decriminalizza uso, possesso e acquisto, sia da parte di consumatori casuali, sia da parte di consumatori dipendenti. La decriminalizzazione si applica nel caso in cui l'ammontare delle sostanze viene valutato inferiore a quello che serve per deci giorni. Non si tratta di una legalizzazione. I divieti reastano, ma la loro violazione non ha rilevanza penale, bensì esclousivamente amministrativa. Altri paesi, tra cui l'Olanda, avevano mantenuto il carattere penale del reato, ma di fatto avevano rinunciato a sanzionare le violazioni, avevano cioé "depenalizzato". Nel caso portoghese, invece, la punizione non ha carattere penale, consiste nella confisca delle sostanze e nel rinvio (non nel processo) a una commissione formata da un medico, uno psicologo e un educatore, che possono applicare sanzioni monetarie o non monetarie, in genere quelli che noi chiameremmo "lavori socialmente utili".

Il Portogallo ha tratto vantaggi da questa riforma? I consumi sono diminuiti? Il numero di consumatori problematici si è ridotto, e soprattutto, si è ridotto il consumo problematico di eroina, quello che ha spinto il legislatore verso la decriminalizzazione? Il traffico di droga è diminuito? I reati legati alla droga sono diminuiti? Le risposte sono controverse e esiste una decisa discussione su questo tema. Dal 2009 circa sono iniziati studi che si sono sforzati di valutare l'impatto di queste norme. Uno dei primi è stato condotto dal Cato Institute, un Think-Tank con sede a Washington, D.C. negli Usa, di orientamento libertario e antiproibizionista, secondo il quale gli effetti sarebbero stati positivi. Ne dà conto un articolo su "Scientific American", che fa riferimento al rapporto completo molto ampio e dettagliato.

Nuovi dati e nuove analisi hanno permesso ad altri studiosi di approfondire l'argomento. Nel 2007 la Beckley Foundation Drug Policy Programme realizza un nuovo studio e nel 2010 un articolo sul British Journal of Criminology passa in rassegna tutte le conoscenze acquisite su questo interessante "esperimento naturale". Dati più recenti, poi, sembrerebbero però mostrare che l'iniziale vantaggio nel campo dei decessi improvvisi correlati all'eroina sia stato ampiamente assorbito e che questo indicatore sia di nuovo in crescita rapida in Portogallo, e che questa crescita avviene in un periodo di riduzione, o di stabilità, di questo indicatore nei paesi con i quali il Portogallo viene solitamente comparato: Italia e Spagna (i dati verranno mostrati a lezione).

Quali conseguenze possiamo trarre dall'analisi del caso portoghese?

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